Geodaysit 2023

L’approccio al software open source per il Gis: i concetti più ostici
06-15, 12:00–12:05 (Europe/London), Sala Videoconferenza @ PoliBa

L’uso dei sistemi informativi territoriali è ormai diventato indispensabile per tutti gli studi che utilizzano informazioni con una componente spaziale. Sempre più neofiti si avvicinano a questo mezzo di lavoro per la gestione e rappresentazione dei dati georiferiti, ma l’approccio può risultare molto difficoltoso soprattutto per gli studenti che si trovano ad affrontare questo tipo di studi per la prima volta.
Sicuramente il concetto più ostico da assimilare riguarda la gestione dei sistemi di riferimento. La possibilità di visualizzare e gestire dati con coordinate espresse in sistemi di riferimento diversi in un progetto che può avere un sistema di riferimento ancora differente, crea una certa confusione. Se poi si tratta di dover georeferenziare della cartografia non reperibile online, la situazione richiede un’attenzione ancora maggiore nella scelta del sistema di riferimento da attribuire al dato raster. Tuttavia, l’ampia disponibilità di dati da webgis con un proprio sistema di riferimento riduce tale problematica.
Un altro aspetto della gestione dei dati in un GIS riguarda la creazione e la modifica dei vettoriali. Nella parte teorica gli studenti non incontrano particolari difficoltà così come nella creazione dei dati puntuali. Anche la geometria lineare non è particolarmente problematica, mentre la creazione di poligoni, soprattutto se si tratta di una vettorializzazione a copertura continua, si configura come una procedura particolarmente ostica. Il rispetto della topologia è, in parte, garantito dagli strumenti idonei, ma alcune azioni di editing sfuggono a tale controllo come la sovrapposizione di vertici dello stesso poligono. Anche l’utilizzo di altri strumenti di editing avanzato incontra qualche difficoltà dovuta, soprattutto, alla sequenza di azioni da compiere e a problemi di natura topologica non segnalati in questa fase.
Fra le maggiori difficoltà riscontrate rientra anche quella di capire e gestire i molteplici comandi legati al layer: la caratterizzazione della simbologia e il gran numero di operazioni che si possono effettuare sui singoli tematismi risulta essere di una certa complessità.
La presenza di un docente che guidi e indirizzi l’uso iniziale dei sistemi informativi territoriali favorisce il passaggio delle nozioni, soprattutto se mancano basi di informatica e programmazione. La procedura guidata e la possibilità di correggere immediatamente gli errori incoraggia l’apprendimento della giusta sequenza di passaggi e la comprensione della logica che sottende all’utilizzo del GIS. Gli errori più comuni, derivanti dalle procedure sopra descritte, vengono risolti agevolmente poiché gli studenti, all’inizio del loro percorso di utilizzo del GIS, tendono a commettere grossomodo sempre la stessa tipologia di operazioni inesatte.
Tuttavia, la semplificazione di alcune procedure nell’interfaccia utente dei software dedicati può contribuire notevolmente all’abbattimento delle difficoltà che i neofiti incontrano nel loro primo approccio ai sistemi informativi territoriali.