Geodaysit 2023

ANTONELLA Marsico


Sessions

06-15
12:00
5min
L’approccio al software open source per il Gis: i concetti più ostici
ANTONELLA Marsico

L’uso dei sistemi informativi territoriali è ormai diventato indispensabile per tutti gli studi che utilizzano informazioni con una componente spaziale. Sempre più neofiti si avvicinano a questo mezzo di lavoro per la gestione e rappresentazione dei dati georiferiti, ma l’approccio può risultare molto difficoltoso soprattutto per gli studenti che si trovano ad affrontare questo tipo di studi per la prima volta.
Sicuramente il concetto più ostico da assimilare riguarda la gestione dei sistemi di riferimento. La possibilità di visualizzare e gestire dati con coordinate espresse in sistemi di riferimento diversi in un progetto che può avere un sistema di riferimento ancora differente, crea una certa confusione. Se poi si tratta di dover georeferenziare della cartografia non reperibile online, la situazione richiede un’attenzione ancora maggiore nella scelta del sistema di riferimento da attribuire al dato raster. Tuttavia, l’ampia disponibilità di dati da webgis con un proprio sistema di riferimento riduce tale problematica.
Un altro aspetto della gestione dei dati in un GIS riguarda la creazione e la modifica dei vettoriali. Nella parte teorica gli studenti non incontrano particolari difficoltà così come nella creazione dei dati puntuali. Anche la geometria lineare non è particolarmente problematica, mentre la creazione di poligoni, soprattutto se si tratta di una vettorializzazione a copertura continua, si configura come una procedura particolarmente ostica. Il rispetto della topologia è, in parte, garantito dagli strumenti idonei, ma alcune azioni di editing sfuggono a tale controllo come la sovrapposizione di vertici dello stesso poligono. Anche l’utilizzo di altri strumenti di editing avanzato incontra qualche difficoltà dovuta, soprattutto, alla sequenza di azioni da compiere e a problemi di natura topologica non segnalati in questa fase.
Fra le maggiori difficoltà riscontrate rientra anche quella di capire e gestire i molteplici comandi legati al layer: la caratterizzazione della simbologia e il gran numero di operazioni che si possono effettuare sui singoli tematismi risulta essere di una certa complessità.
La presenza di un docente che guidi e indirizzi l’uso iniziale dei sistemi informativi territoriali favorisce il passaggio delle nozioni, soprattutto se mancano basi di informatica e programmazione. La procedura guidata e la possibilità di correggere immediatamente gli errori incoraggia l’apprendimento della giusta sequenza di passaggi e la comprensione della logica che sottende all’utilizzo del GIS. Gli errori più comuni, derivanti dalle procedure sopra descritte, vengono risolti agevolmente poiché gli studenti, all’inizio del loro percorso di utilizzo del GIS, tendono a commettere grossomodo sempre la stessa tipologia di operazioni inesatte.
Tuttavia, la semplificazione di alcune procedure nell’interfaccia utente dei software dedicati può contribuire notevolmente all’abbattimento delle difficoltà che i neofiti incontrano nel loro primo approccio ai sistemi informativi territoriali.

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06-15
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Open data per le carte tematiche
ANTONELLA Marsico

La possibilità di accedere a diversi dataset open presenti online apre molte possibilità per la produzione e implementazione di carte tematiche, con relativa caratterizzazione topografica.
L’utilizzo dei servizi di condivisione consente di poter utilizzare tali dati come cartografia di base per localizzare l’area di indagine e i risultati dello studio svolto.
Tuttavia, non sempre tali dati supportano in modo soddisfacente la rappresentazione cartografica dei risultati di uno studio. Nel caso di modelli digitali del terreno, ad esempio, l’informazione rispetto alle infrastrutture antropica è scarsa, mentre l’utilizzo di immagini o carte stradali può dare un surplus di informazioni che rendono difficoltosa la lettura del dataset che si vuole rappresentare: spesso, infatti, la variazione dei toni e dei colori diventa un elemento di disturbo.
Il progetto di mappatura collaborativa OpenStreetMap (OSM), in piena filosofia ‘Open’, consente di utilizzare, modificare e aggiungere dati geospaziali, in modo intuitivo, consentendo agli utenti di produrre mappe geotematiche per qualsiasi scopo, superando limiti di alcuni dataset già presenti. Inoltre, grazie alla possibilità di interrogare il database attraverso software GIS, è possibile selezionare gli elementi vettoriali che possono arricchire una cartografia di base che non presenta molte informazioni. Diverse le applicazioni, presenti nella letteratura scientifica, che mostrano l’importanza di tale strumento: dalla mappatura umanitaria (con la forte presenza internazionale del network YouthMappers), fino ad arrivare a progetti che mirano alla valorizzazione del territorio, mappando geoitinerari e siti di interesse geologico, naturalistico, storico. Un altro esempio di grande rilevanza è l’utilizzo dei dati OSM per la produzione di carte di previsione di inondazione nelle quali la base cartografica è rappresentata da un modello digitale del terreno, disponibile online, integrato con il dataset vettoriale delle vie di comunicazione e dell’estensione dei centri abitati selezionato dal database OSM. Grazie all’integrazione di tali dati con il software QGIS e ai plugin disponibili, la ricerca e la selezione dei dati si è rivelata semplice e immediata.
L’immenso dataset di dati vettoriali disponibili OSM consente quindi un vasto grado di personalizzazione della cartografia di base, con la possibilità di selezionare e utilizzare gli elementi più idonei per mettere in risalto anche i risultati di studi scientifici.
Bibliografia:
- Antonella Marsico, Stefania Lisco, Valeria Lo Presti, Fabrizio Antonioli, Alessandro Amorosi, Marco Anzidei, Giacomo Deiana, Giovanni De Falco, Alessandro Fontana, Giorgio Fontolan, Massimo Moretti, Paolo E. Orrú, Enrico Serpelloni, Gianmaria Sannino, Antonio Vecchio & Giuseppe Mastronuzzi (2017) Flooding scenario for four Italiancoastal plains using three relative sea level rise models, Journal of Maps, 13:2, 961-967, DOI: 10.1080/17445647.2017.1415989
- Antonioli F., Anzidei M., Amorosi A., Lo Presti V., Mastronuzzi G., Deiana G., De Falco G., Fontana A., Fontolan G., Lisco S., Marsico A., Moretti M., Orrù P.E., Sannino G.M., Serpelloni E., Vecchio A. (2017). Sea-level rise and potential drowning of the Italian coastal plains Flooding risk scenarios for 2100. Quaternary Science Reviews 158, 29-43

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