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OpenStreetMap come fonte per la produzione di dataset governativi: il caso dell'Istituto Geografico Militare Italiano
06-16, 11:30–11:45 (Europe/London), Sala Videoconferenza @ PoliBa

La raccolta, la cura e la pubblicazione di informazioni territoriali è stata per secoli prerogativa esclusiva delle organizzazioni del settore pubblico. Tuttavia, più recentemente sono emerse nuove fonti dati (ad esempio dal settore privato e generati dai cittadini) che mettono sempre più in discussione il ruolo del settore pubblico come figura predominante nella produzione cartografica. In risposta a ciò, gli enti cartografici governativi stanno progressivamente esplorando nuove modalità di gestione, creazione e aggiornamento dei loro set di dati territoriali.
Un numero via via crescente di iniziative del settore privato (su tutti Microsoft, Facebook, Amazon e la recente Overture Maps Foundation) producono dataset di grande rilevanza al fine di migliorare la copertura delle informazioni territoriali governative esistenti attraverso il rilascio di dati aperti generati e fortemente dipendenti da OpenStreetMap (OSM).
Recentemente, l'Istituto Geografico Militare (IGM, uno degli enti cartografici governativi in Italia) ha rilasciato un dataset multistrato, chiamato "Database di Sintesi Nazionale" (DBSN, https://www.igmi.org/en/dbsn-database-di-sintesi-nazionale), che ha lo scopo di includere informazioni territoriali rilevanti per l'analisi e la rappresentazione a livello nazionale per ricavare mappe alla scala 1:25.000 attraverso procedure automatiche. La creazione del DBSN si basa su diverse fonti informative, con i dati geotopografici regionali come fonte primaria di informazioni e i prodotti di altri enti pubblici nazionali (ad esempio le mappe catastali) come fonti aggiuntive. Tra le fonti esterne utilizzate in input per il lavoro di integrazione nel DBSN, OSM è stato esplicitamente considerato e utilizzato.
Attualmente, il DBSN include dati che coprono 12 delle 20 regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria). I dati per le regioni restanti saranno rilasciati nei prossimi mesi.
Uno degli elementi di novità, almeno nel contesto italiano, è il rilascio del DBSN sotto licenza Open Database License (ODbL, https://opendatacommons.org/licenses/odbl), dovuto al fatto che l'inclusione dei dati OSM richiede che i prodotti derivati siano rilasciati con la stessa licenza.
Lo schema DBSN, che è un sottoinsieme delle specifiche definite nel “Catalogo dei dati territoriali - Specifiche di Contenuto per i DB Geotopografici” (Decreto 10 novembre 2011) e che è composto da 10 layer, 29 temi e 91 classi, è stato confrontato con le specifiche di OpenStreetMap, selezionando due temi principali (edifici e strade), analizzati attraverso una serie di script Python disponibili con licenza aperta https://github.com/napo/dbsnosmcompare.
In primo luogo, è stata analizzata la percentuale di edifici e strade nel database IGM in cui OSM è stato utilizzato come fonte primaria di informazioni. La percentuale di edifici derivati da OSM è minima, con valori <2%; per quanto riguarda le strade, le differenze tra le regioni aumentano, passando da quasi lo 0% a più del 90%. In secondo luogo, è stata calcolata l'area coperta da edifici e la lunghezza delle strade nei database IGM e OSM per valutare la completezza di OSM rispetto al dataset ufficiale IGM. Nelle 12 regioni, la superficie coperta dagli edifici in OSM è mediamente circa il 55% della corrispondente superficie in IGM, mentre la percentuale della lunghezza delle strade è di circa il 78%, con elevate differenze tra le regioni. Questi primi risultati mostrano che la principale fonte di informazioni nel DBSN (vale a dire i dati regionali ufficiali) è molto variabile tra le 12 regioni, il che ha richiesto all'IGM di trovare ulteriori fonti di dati per colmare le lacune. OSM svolge un ruolo secondario nell'integrazione degli edifici nel database, mentre dimostra un alto potenziale per contribuire alle informazioni stradali. I risultati mostrano anche che alcuni elementi presenti in OSM non sono ancora inclusi nel DBSN. Ciò può essere dovuto ad almeno due motivi: (i) l'attuale flusso di lavoro di selezione degli elementi in OSM (tramite tag) non include alcuni elementi potenzialmente rilevanti; ii) l'aggiornamento (idealmente) quotidiano di OSM è in grado di arricchire il database con nuove informazioni con frequenze di aggiornamento non raggiungibili da parte di IGM e gli enti cartografici governativi in generale. Oltre ad evidenziare l'importanza che OSM ha raggiunto come fonte di riferimento di informazioni territoriali anche per gli enti governativi fornendo prove del suo contributo al database nazionale dell'IGM, questo studio fornisce inoltre spunti per migliorare il database stesso di OSM attraverso l’importazione di dati dal DBSN, beneficiando del rilascio del database con licenza ODbL.